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giovedì 4 maggio 2017

Quarantanni fa ... il 77 (capitolo IV)

10 febbraio: a Roma, nella mattinata corteo di trentamila studenti indetto da FGCI, FGR, Gioventù Acli, PDUP e AO; nel pomeriggio presidio antifascista all’istituto Fermi contro il comizio di Giorgio Almirante a Monte Mario; verso le 17,30 alcune centinaia di giovani assaltano la sede dell’MSI in via Assarotti, a Monte Mario, sparano tutti fascisti, poliziotti e manifestanti, verranno trovati 200 bossoli di pistola, feriti una donna e un militante del MSI; un altro gruppo assale la sede della Lega di rinnovamento popolare, in via Bonacossa; alle 19, in via Ojetti, una trentina di militanti di sinistra sfasciano le vetrine della Standa, mentre in via Collalto Sabino viene distrutto dalle Ronde Proletarie il magazzino Electrolux; alla facoltà di Lettere  nel pomeriggio  durante un dibattito sull’informazione, viene processato ed espulso Duccio Trombadori redattore dell’Unità per notizie false e tendenziose sul movimento. A Bologna, corteo cittadino con circa 10.000 persone.
11 febbraio: a Modena, viene occupata la facoltà di Economia e Commercio.
12 febbraio: a Milano, scendono in piazza 20.000 persone contro l’attacco alla scala mobile e la politica antioperaia di Andreotti. A Bergamo, viene compiuto un attentato contro le due palazzine del carcere modello che si sta costruendo alla periferia della città, rivendicato dalle Brigate Comuniste. A Firenze, scoppia una rissa tra fascisti e NAP nel carcere delle Murate.
13 febbraio: a Firenze, in mattinata, nel quartiere S. Croce, per due ore alcune centinaia di giovani si scontrano con la polizia, dopo la protesta contro una messa celebrata per commemorare i repubblichini di Salò. A Roma, si tiene la terza festa del movimento nella città universitaria. A Bologna, in serata la polizia carica un corteo uscito dalla città universitaria.
14 febbraio: a Torino, sospese tutte le attività didattiche, continuano i picchetti e le assemblee nelle varie facoltà. A Trento, inizia l’occupazione della facoltà di sociologia, che durerà 25 giorni. A Roma, alla facoltà di magistero viene aggredito il sociologo Franco Ferrarotti, che trova rifugio in un negozio di profumeria; nel pomeriggio una assemblea indetta a Lettere viene spostata al Rettorato, ma l’aula magna non viene aperta quindi alcune vetrate del Rettorato vanno in frantumi.
15 febbraio: a Roma, nella mattina 300 militanti del PCI dopo aver forzato i picchetti del movimento ai cancelli della città universitaria, svolgono un’assemblea a Giurisprudenza. La facoltà, serrata dal Preside, viene riaperta per l’occasione. E’ presente il segretario della FGCI Veltroni che invita alla mobilitazione tutti gli studenti, viene annunciato un comizio di Luciano Lama nel piazzale dell’università. Intanto la protesta si estende alle scuole superiori, iniziano autogestioni in molti istituti; nella mattinata all’ospedale S. Giacomo, si verificano incidenti tra la polizia e un centinaio di femministe militanti del Comitato Romano Aborto Contraccezione. A Palermo, studenti e disoccupati si uniscono a un corteo sindacale, scontri fra militanti FGCI e autonomi. A Milano, il consiglio di facoltà di Lettere e Filosofia decreta la serrata fino al 22 febbraio.
16 febbraio: a Torino, corteo unitario studenti medi e universitari con partenza da piazza Solferino. A Bologna, gli studenti disertano completamente la manifestazione del PCI nella città universitaria, e il comizio del segretario della Federazione, Imbeni. A Roma, a Chimica, l’assemblea del movimento discute del comizio di Lama previsto per il giorno seguente. A Napoli si conclude il processo contro i Nuclei Armati Proletari, ai ventidue imputati vengono inflitti 290 anni di carcere complessivi.

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